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DONAZIONI, VACCINI E GREEN PASS: FACCIAMO CHIAREZZA

Il caso dei genitori no-vax che avevano impedito la trasfusione al figlio di tre anni, reclamando solo sangue proveniente dai no-vax, è solo l’ennesima dimostrazione degli effetti dannosi provocati dalle fake news in circolazione. Il tribunale di Modena ha accolto l’istanza dei medici decidendo che «la salute del bimbo viene al primo posto» e ci sono le garanzie di assoluta sicurezza del sangue fornito dall’ospedale, togliendo peraltro anche la patria potestà ai genitori. Un caso emblematico che evidenzia ancora una volta l’infondatezza e la pericolosità delle fake news che girano sui social, come il caso dell’irruzione violenta da parte di rappresentanti no-vax nelle sedi di raccolta AVIS come avvenuto in quella di Modena.

Su questi temi è intervenuto il presidente di Avis nazionale Gianpietro Briola che, in una nota a tutte le sedi Avis su territorio, fa chiarezza sui punti più dibattuti.

1) IL SANGUE DEI VACCINATI È SICURO
Non esistono differenze tra il sangue dei vaccinati e dei non vaccinati. Il sangue delle persone vaccinate viene regolarmente raccolto e trasfuso sin dall’inizio della campagna vaccinale.
Il sangue delle persone vaccinate viene regolarmente raccolto e trasfuso sin dall’inizio della campagna vaccinale.

Come viene spiegato anche in questo video del Centro Nazionale Sangue, se ci fossero state delle controindicazioni il sistema ora sarebbe in gravissime difficoltà. I dati ci dimostrano, invece, che il nostro Paese nel 2021 si è riconfermato autosufficiente nella raccolta di sangue, registrando un incremento del 4,3% delle donazioni di sangue e del 3,5% nelle trasfusioni. Questo significa che il sangue dei vaccinati è stato impiegato nelle attività cliniche e sanitarie senza riscontrare alcuna controindicazione.

L’attuale flessione registrata sul territorio nazionale e in particolare in alcune Regioni del nostro Paese non è, quindi, ascrivibile alla mancata idoneità dei donatori vaccinati, ma alla variante Omicron che sta costringendo numerosi donatori, medici e infermieri a periodi di quarantena.

Sempre su questo tema, occorre precisare che da sempre la parte immunitaria presente nel sangue raccolto (es. globuli bianchi) viene filtrata e rimossa dalla sacca. Quindi, a prodotto finito, le componenti trasfuse tra un vaccinato e un non vaccinato sono identiche.

2) LA DONAZIONE DI SANGUE RIENTRA TRA LE PRESTAZIONI SANITARIE NON DEROGABILI
Pertanto, come precisato dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute nella circolare disponibile a questo link, non è richiesto il green pass per poter donare, così come non viene richiesto per accedere al Pronto Soccorso e ad altre prestazioni sanitarie non differibili.

3) LA DONAZIONE È UN GESTO DI GENEROSITÀ CHE VA COMPIUTO REGOLARMENTE E NON PUÒ ESSERE UTILIZZATO COME STRUMENTO DI PROTESTA
Ci sono giunti dei messaggi di persone non vaccinate che, qualificandosi come donatori, hanno dichiarato di voler sospendere le proprie donazioni come segno di protesta nei confronti delle istituzioni e delle norme attualmente vigenti. Vi invitiamo pertanto a ribadire che sospendere la donazione perché ci si sente discriminati è un comportamento irresponsabile, perché comporta a sua volta una discriminazione nei confronti di oltre 1.800 pazienti che quotidianamente necessitano di trasfusioni.

Infine il presidente Briola chiude la nota con un appello: “Invitiamo tutti gli associati e i volontari a denunciare prontamente e a segnalarci aggressioni, minacce, offese che, purtroppo, in questi giorni si stanno verificando presso molte sedi Avis del territorio nazionale”