Una ricerca presentata dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, a Roma, dal titolo “Il vissuto e l’immaginario degli adolescenti nei confronti della donazione del sangue” mostra un dato importante, 2 studenti su 3 ritengono che la donazione sia un gesto di grande valore per il prossimo. Risultato eccellente per la società di oggi affetta da una crisi di valori.
L’indagine ha coinvolto 2.100 studenti di scuola media di tutta Italia, è stata curata da AVIS Nazionale e dalla Società Italiana di Pediatria, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza e l’Associazione Laboratorio Adolescenza, al fine di comprendere in che modo i giovani si relazionano con il dono e mettere in atto strategie di sensibilizzazione efficaci.
Secondo la ricerca presentata lo scorso 15 ottobre 2014 dal Ministero dell’Interno, il 66% dei giovani delle scuole medie (secondarie di primo grado) ritiene la donazione di sangue un gesto di alto valore per aiutare il prossimo e solo il 6% si dichiara non interessato all’argomento.
La conferenza ha visto la partecipazione di Angela D’Onghia, sottosegretario del MIUR, Maurizio Tucci, coordinatore dell’indagine, Giovanni Corsello, Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP), Elena Marta, docente di psicologia dell’Università Cattolica, Vincenzo Saturni, Presidente di AVIS Nazionale, e Rina Latu, vicepresidente di AVIS Nazionale e responsabile area scuola e giovani.
Il sottosegretario D’Onghia ha dichiarato che “ i 9 milioni di studenti della nostra scuola sono un grande veicolo di formazione e diffusione di valori. Per questo ringraziamo AVIS per l’attività che svolge – in un periodo come quello attuale – per combattere la crisi di valori in atto”.
Per il presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, “i dati presentati ci permettono di comprendere quali sono gli spazi di intervento per aumentare il coinvolgimento giovanile. AVIS promuove non solo la donazione periodica come atto concreto per rispondere a un bisogno di salute, ma anche un percorso culturale e l’educazione a uno stile di vita sano. Bisogna rendere i giovani protagonisti della loro vita e offrire delle opportunità per mettere in atto gesti concreti di solidarietà. AVIS è inoltre un ente di Servizio Civile e permette a centinaia di giovani ogni anno di svolgere progetti di volontariato su tutto il territorio nazionale. Per noi è importate collaborare con altri soggetti , in primis con il mondo della scuola, che possono permettere ad AVIS di aumentare la sua penetrazione tra le nuove generazioni e veicolare messaggi positivi per incrementare la partecipazione dei giovani alla vita sociale”.
Secondo Giovanni Corsello, presidente SIP, “i risultati della ricerca sono confortanti perché dimostrano che la cultura solidale è una realtà ben radicata tra i giovanissimi. Al tempo stesso dimostrano che è necessario rafforzare la corretta informazione riguardo alle caratteristiche della donazione, alla conoscenza del proprio gruppo sanguigno e soprattutto al valore etico della donazione quale unico strumento possibile per salvare vite umane, non sempre sostituibile dai farmaci. Per fare ciò è necessario creare una sinergia tra pediatri, scuola, associazionismo con l’obiettivo di fra crescere la cultura della donazione e farla diventare uno stile di vita. L’investimento sugli adolescenti è strategico, anche se non possono essere donatori prima della maggiore età, perché nell’età evolutiva si determina una sorta di imprinting cioè il proprio modo di comprendere il mondo e rapportarsi con gli altri, che poi resta nell’età adulta”.
Fonte: Avis Nazionale